giovedì 14 ottobre 2010

Proposta Tarzia sui Consultori: riforma o controriforma?


Maria Rosaria Marella, docente di diritto privato all’Università di Perugia, nell’articolo LAZIO, LA REGIONE ETICA” che pubblichiamo ha svolto un rigoroso esame della proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari” presentata dalla consigliera Tarzia ed altri 39 firmatari.


La Marella ne ha evidenziato gli allarmanti contenuti. Si tratta infatti di un pesante ed articolato tentativo di sostanziale controriforma che riguarda l’impianto della Legge 405/75, istitutiva dei Consultori familiari. Il possibile esito positivo dell’operazione apre uno scenario devastante.


Si parte dal totale sovvertimento dell’indirizzo della Legge 405 in ordine alla “ procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti” ed alla “tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento” per negare in assoluto il principio di autodeterminazione e ricondurre il concepito a “membro della famiglia” con tutte le conseguenze del caso.


Il vero punto focale della deprecabile proposta normativa è comunque rappresentato dalla impostazione autoritaria che “invade” l’istituto della famiglia come previsto dall’art.29 della Costituzione quale “società naturale fondata sul matrimonio” piegandola al “raggiungimento di finalità pubblicistiche di volta in volta indicate dal potere politico, così come avvenuto nel Fascismo”. La Marella esprime così la propria preoccupazione nella premessa alla disamina dell’articolato della proposta di legge, nel corso della quale pone in evidenza il vero pericolo che la proposta presenta nel suo complesso: si tratta di un capillare ed insidioso attacco alla Legge 194 che dalla eventuale approvazione dei nuovi istituti previsti dalla proposta medesima uscirebbe del tutto menomata ed offesa e con essa la donna, violata e privata della possibilità di autodeterminarsi.


Basti fare riferimento al “procedimento di accoglienza” al quale la donna sarebbe obbligatoriamente soggetta a sottoporsi prima di fare ricorso all’IVG avvalendosi delle procedure previste dalla Legge 194. Precisa la Marella che tale procedimento, detto appunto di accoglienza, “termina con il consenso o il dissenso informato della donna alle proposte del consultorio, che nell’uno e nell’altro caso provvede con apposita verbalizzazione. A questo punto la malcapitata che si sia sottratta alla catechizzazione del consultorio ha finalmente accesso al “secondo procedimento” , cioè all’iter disciplinato dalla L.194.


Il messaggio è inequivoco e l’allarme più che fondato.


Graziella Rumer Mori



M. Rosaria Marella "LAZIO, LA REGIONE ETICA"


"La proposta di legge regionale “Riforma e riqualificazione dei consultori familiari” presentata da Tarzia e altri 39 firmatari (quattro PD) ridisegna la fisionomia dei consultori nel Lazio, ma ha in realtà ben altra ambizione: quella di rifondare i rapporti fra il pubblico potere e gli individui, e quelli fra l’ente pubblico e le formazioni sociali intermedie, assegnando rilevanza pubblicistica a famiglie e associazioni, secondo un progetto che prelude all’avvento di un’era nuova - anzi vecchia, ma in pieno revival: l’era della Regione Etica...


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nella foto: volantino di protesta dell'Assemblea permanente delle donne a Roma contro la proposta di legge Tarzia

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