lunedì 4 giugno 2012

Caffè amaro

Circola da qualche tempo a Firenze (e forse anche altrove) una bustina di zucchero con questa scritta:
«QUAL’E’ IL COLMO PER UN MACELLAIO? AVERE LA MOGLIE MAIALA E NON POTERLA AMMAZZARE».
A produrla è Pontina pack che si presenta come «Azienda specializzata nel confezionamento di zucchero in bustine personalizzate. Bustine monodose in formato tradizionale o stick per addol­cire e colorare la vita».
Segnaliamo che in rete circola l’appello – partito da vari gruppi di donne – a tempestare la Pon­tina pack (info@pontinapack.it) di messaggi simili a questo:
A Pontina Pack,
grazie all’associazione Trama di Terre siamo venute a conoscenza del fatto che la vostra soci­età ha messo in commercio bustine di zucchero per locali pubblici sui quali è riportata la battuta “Qual’ è il colmo  per un macellaio? Avere la moglie maiala e non poterla ammazzare”.  In un paese dove l’omicidio e la violenza nei confronti delle donne — italiane, migranti (nei CIE e fuori), trans, prostitute…-sono azioni quotidiane, ripetute, istituzionalizzate, taciute (o raccontate con toni  di cronaca nera che rasenta il gossip), una barzelletta del  genere riportata “innocua­mente” su una bustina di zucchero rivela non solo l’onnipresenza della violenza nel linguaggio, in particolare quello comico, ma anche la tranquillità con la quale si può scherzare  nel sottin­tendere che, di fatto, macellare una donna è un gesto giustificabile  se il suo comportamento è tale da provocarlo.
Questo zucchero non ci fa sorridere, ci fa solo rabbia.
Vi chiediamo, almeno per rispetto delle troppe vittime della violenza maschile contro le donne, di ritirare le bustine dal mercato.
Cordiali saluti

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