sabato 26 aprile 2014

Liber* di essere. Per l'autodeterminazione delle persone con "differenze" nello sviluppo sessuale


Libere tutte e ARCI-Firenze presentano

Liber* di essere. Per l'autodeterminazione delle persone con “differenze” nello sviluppo sessuale

3° appuntamento del ciclo DECIDO IO

martedì 6 maggio 2014 – ore 21.00

circolo ARCI Isolotto, Via Maccari 104, Firenze



Alessandro Comeni, Intersexioni

Michela Balocchi, ricercatrice

Proiezione del film XXY di Lucia Puenzo

Introduce Anna Picciolini, Libere Tutte

domenica 6 aprile 2014

DECIDO IO: Liber* di crescere senza stereotipi

Libere Tutte e ARCI Firenze presentano:

Liber* di crescere senza stereotipi: dalla parte delle bambine e dei bambini

2° appuntamento del ciclo DECIDO IO 
lunedì 14 aprile 2014 - ore 21.00 
Circolo ARCI URL S. Niccolò, via San Niccolò 33r, Firenze

Alessandra Vannoni, Giardino dei Ciliegi
Alice Troise, Gruppo Giovani Glbti* Firenze
Andrea Bagni, insegnante
Paolo Sarti, MEDU (Associazione Medici per i diritti umani)
Stefania La Rosa, Se non ora quando – Firenze

Proiezione del “Progetto Maschio per Obbligo”
e del video "Stereotipi di genere in TV"
Introduce Marcella Bresci, Libere Tutte

mercoledì 5 marzo 2014


lunedì 24 febbraio 2014

Iniziative nelle case del popolo


mercoledì 29 gennaio 2014

Treno della Libertà




Testo scritto da alcune donne di Pistoia per l'iniziativa dell'1 febbraio davanti al consolato spagnolo. 
L'aria è quella di “Bella ciao”
O Donna ciao!

Una mattina mi son svegliata,
o donna, ciao! donna, ciao! donna, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliata
e ho trovato  i  pro-life.
Devo fuggire, andare via,
o donna, ciao! donna, ciao! donna, ciao, ciao, ciao!
Devo fuggire, andare via,
ché ho paura di morir.
E se io muoio, per un aborto,
o donna, ciao! donna, ciao! donna, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio, per un aborto,
i pro-life  ringrazierò.
Perché abortire, da clandestina,
o donna, ciao! donna, ciao! donna, ciao, ciao, ciao!
Perché abortire, da clandestina,
è una vera crudeltà.
Muore la donna, che non ha scelta
o donna, ciao! donna, ciao! donna, ciao, ciao, ciao!
Muore la donna, che non ha scelta
E viene uccisa dai pro-life.

martedì 14 gennaio 2014

Per un'altra Europa, laica e dei diritti




Comunicato stampa

“Per un’altra Europa, laica e dei diritti”: si intitola così l’appello alla mobilitazione e alla costruzione di una rete europea di donne che parte da Firenze e che si propone di chiamare WOMENAREUROPE. L’appello ha cominciato a girare in rete e ha già raccolto molte adesioni.
Le informazioni per aderire sono su facebook  https://www.facebook.com/womenareurope o sul blog http://womenareurope.wordpress.com/, il modulo per l’adesione si trova all’indirizzo http://goo.gl/EFgIQ3.
Dopo che il Parlamento europeo ha bocciato la risoluzione Estrela, che sollecitava gli stati dell'Unione a sviluppare una legislazione che permettesse ad ogni persona di vivere liberamente la propria  sessualità e di decidere  se interrompere la  gravidanza senza alcun rischio, dopo che il governo spagnolo ha approvato una proposta di legge che riduce le possibilità di interruzione volontaria della gravidanza, si è sentita da parte di numerose donne,  singole e associate, l’esigenza di reagire.
Ricordando la frase con cui si apriva una manifestazione nazionale di quasi vent’anni fa (Roma, 3 giugno 1995), affermiamo che sulla maternità alle donne spetta “La prima parola e l’ultima”.
La rete che si sta costruendo pone l’accento sulla laicità e sui diritti, con la convinzione che la possibilità di scelta in materia di sessualità e di orientamento sessuale  sia qualcosa che non riguarda solo le donne,  ma costituisca un indicatore di libertà per tutte e tutti.  Propone quindi alle donne europee  di avviare iniziative destinate a sfociare in una manifestazione per il prossimo 8 marzo.

Ringraziamo Anarkikka per averci regalato un bellissimo logo.

13 gennaio 2014

Per aderire: http://goo.gl/EFgIQ3

Se un attacco è a livello europeo, europea deve essere anche la reazione



Se un attacco è a livello europeo, europea deve essere anche la reazione.

WOMENAREUROPE

Con un nome che è veramente tutto un programma parte da Firenze una campagna ambiziosa.
Di fronte alla bocciatura della risoluzione Estrela da parte del Parlamento Europeo e alla proposta di legge del governo spagnolo per la riduzione delle possibilità di interruzione volontaria della gravidanza e di fronte ai crescenti attacchi in Italia alla legge 194, si è sentita da parte di alcune associazioni di donne l’esigenza di mobilitarsi, per una risposta all’altezza del problema.

Il primo atto è stata la redazione di un appello “Per un’altra Europa, laica e dei diritti” con l’invito a  costruire una rete europea delle donne. L’appello ha cominciato a girare in rete: le informazioni per aderire sono su facebook https://www.facebook.com/womenareurope o sul blog http://womenareurope.wordpress.com/, il modulo per l’adesione all’indirizzo http://goo.gl/EFgIQ3.
Al cuore della proposta l’accento sulla laicità, connotato che si ritiene essenziale per l’Europa politica, che deve ancora nascere, e sui diritti, non solo delle donne. Dal punto di vista organizzativo la proposta è quella di una rete di donne, e di una mobilitazione europea per il prossimo 8 marzo.
Le risposte sono state tante, individuali e collettive.
Nello stesso periodo in Spagna ci sono state le prime manifestazioni e sono comparsi in rete altri appelli alla mobilitazione. Con alcune di queste realtà sono già avviati i contatti.
Certo, la maggior parte delle donne sono lucidamente consapevoli che essere periodicamente costrette a difendere la legge sull’aborto, in nome dell’autodeterminazione è oggettivamente un arretramento. Per questo le donne firmatarie e aderenti all’appello “Per un’altra Europa…”ritengono che in un quadro di laicità e di diritti si deve parlare di una più ampia libertà di scelta, che coinvolga tutte le scelte affettive e sessuali, tutte le scelte di vita.
Inevitabile per chi scrive il ricordo di un’iniziativa analoga, quella del 3 giugno 1995, che per iniziativa congiunta del Paese delle Donne e del gruppo romano “Virginia Woolf” promosse una grande manifestazione nazionale a Piazza di Siena, a Roma. Alla testa del corteo due striscioni da leggere in sequenza: “La prima parola e l’ultima”-“ Voci diverse a dirla”. La prima frase era il titolo di un documento del “Virginia Woolf” che entrando nel merito dell’argomento ricorrente, da parte di uomini politici e non, che chiedeva un coinvolgimento maschile nella decisione sull’interruzione di gravidanza, affermava appunto che alla donna spetta la prima e l’ultima parola e che la parola maschile ha un senso nello spazio intermedio, nel dialogo della coppia, se c’è dialogo e se c’è coppia. La seconda frase sottolineava come sul tema andassero nominate e rispettate le differenze fra donne e che il punto unificante era ancora una volta la difesa dell’autodeterminazione e della libertà. Questo approccio è ancora valido oggi.
Il gruppo di donne che oggi promuove la mobilitazione non intende attribuirsi la maternità dell’iniziativa, ma vuole impegnarsi in un processo più ampio (la rete e la manifestazione) con due punti fermi:
si può aderire come donne singole o associazioni, non come partiti o istituzioni;
vogliamo restare semplicemente in rete, non mettere in piedi una nuova organizzazione con gruppi territoriali: la vera sfida è avere un obbiettivo comune, stare insieme pur mantenendo le differenze.
La cadenza dell’8 marzo non è così lontana come potrebbe sembrare. Abbiamo detto che in Spagna e in Francia ci sono già iniziative in atto o in programma e anche in Italia non mancheranno occasioni per cominciare a dare visibilità alla rete: forse basterebbe continuare con le iniziative che (purtroppo) abbiamo avviato anche recentemente in difesa della 194 sottoposta costantemente ad attacchi, primo fra tutti quello dovuto a un interpretazione estensiva e discutibile dell’obiezione di coscienza.

Anna Picciolini, fonte: Il paese delle donne